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COMUNICATO MOSS DELL’8 NOVEMBRE 2021

Cara/o Collega Presidente Provinciale,

lo scorso 2 novembre abbiamo inviato a Snachannel un articolo a firma Umberto D’Andrea contenente alcune riflessioni e domande su tematiche che riteniamo di grande rilevanza per tutti gli aderenti a SNA. Speravamo di vederlo pubblicato, ma purtroppo la nostra – poiché appartiene a tutti noi Iscritti – testata ha rifiutato, vietandoci di esprimerci tramite i media sindacali pur avendoci in precedenza lo SNA invitato a farlo e, anzi, rimproverato per non averlo fatto. Poiché gli Iscritti ritengono, a ragione, il Presidente Provinciale cinghia di trasmissione tra le istanze del Territorio e l’Esecutivo Nazionale, ci rivolgiamo a Te. Sappiamo quanto gli Associati tengano al dibattito e quanto tu stessa/o tenga a stimolare il confronto all’interno delle Assemblee Provinciali, vero e proprio “punto di riferimento” dei Colleghi. Ed è per questo che Ti inviamo, in allegato, l’articolo che avremmo voluto fosse portato a conoscenza dei Colleghi tramite Snachannel, contando sul Tuo senso di responsabilità e sulla Tua consapevolezza dell’importanza di una completa e trasparente informazione. Non pretendiamo che Tu concordi con quanto scriviamo, ma speriamo che per amore della democrazia e del nostro Sindacato Tu voglia inviarlo agli Iscritti del Tuo territorio. Come vedrai, l’articolo è dedicato a ANA, ai Regolamenti IVASS ed all’utilizzo più o meno democratico degli organi di stampa. Poniamo anche domande sull’Etica, affinché sia fatta chiarezza se questa, oltre ad essere descritta in un Codice, sia anche applicata personalmente da chi quel Codice ha scritto. Ti chiediamo quindi di diffondere questo testo tra i Colleghi della Tua Provinciale, affinché sia un contributo al dibattito che si svilupperà nelle prossime Assemblee che organizzerai. Un sentito ringraziamento. MOSS

UMBERTO D’ANDREA, PORTAVOCE DEL MOSS “ORA BASTA, FACCIAMO CHIAREZZA”

Si sta commettendo un gravissimo errore: si identifica il Sindacato Nazionale Agenti con il suo Presidente. Questa personalizzazione di SNA è una deriva insana ed estremamente pericolosa, perché alimenta il culto dell’uomo forte, carica su un solo soggetto tutto il peso del potere, della responsabilità e della indispensabilità, e distorce la corretta interpretazione del concetto di rappresentanza.

È un errore che noi non intendiamo fare, ricordando che il Presidente e l’Esecutivo Nazionale non rappresentano sé stessi, ma hanno il compito di rappresentare le Colleghe ed i Colleghi. Comunicazione SnaChannel e L’Agente di Assicurazione sono i principali strumenti di comunicazione del Sindacato, finanziati quindi da tutti gli Iscritti – compresi quelli che all’interno di SNA non sono “allineati” – e non possono essere usati esclusivamente per fare esercizio di propaganda del vertice. Dovrebbe saperlo bene Roberto Bianchi, da anni saldamente insediato direttore di entrambe le testate e, in quanto tale, da anni regolarmente remunerato, pur essendo egli stesso un iscritto SNA. Come certamente ognuno saprà, infatti, il Collega percepisce un regolare compenso per le sue prestazioni a seguito di delibera approvata all’unanimità dall’E.N. di Brindisi del 12 e 13 giugno 2014, punto 6 dell’ODG.

Certo, sappiamo bene che lo Statuto non vieta esplicitamente al Sindacato di ingaggiare professionalmente un Associato. Tuttavia ci si chiede: dal momento che il mantra dell’Esecutivo e del Presidente è il rifiuto della remunerazione perché l’impegno nel Sindacato deve essere volontaristico, questo incarico retribuito al collega è opportuno? È etico? Se lo è, perché ad altri Colleghi associati, altrettanto iscritti all’Ordine dei Giornalisti, è stato rifiutato un riconoscimento economico anche minimo? Se lo è, perché – come deliberato nell’E.N. di cui sopra – il direttore non è remunerato apertamente e direttamente da SNA o da Snaservice, come accade per tutti gli altri consulenti, ma tramite WBC, ovvero la Società che gestisce il channel?

E se invece non lo è, perché questo “trattamento speciale” riservato al collega? Ed a proposito… ricordiamo che una ventina di anni fa, lo stesso Bianchi – che oggi dal soglio su cui è stato collocato irride l’ex Presidente della AAA per non aver ottenuto aumenti provvigionali – fu a sua volta Presidente dell’UIA, allora Gruppo Agenti RAS. Ma i Colleghi non lo ricordano per gli incrementi delle provvigioni che non riuscì a fare avere agli Iscritti, ma piuttosto per essere stato forse l’unico Presidente di Gruppo che, ricandidatosi alla fine del primo mandato, non è stato riconfermato. Di solito un secondo mandato non si nega a nessuno; non a caso Bianchi stesso definiva (e forse ancora definisce) questo appuntamento elettivo “il congresso di middle term”. Di solito, appunto. Nel suo caso vide miseramente term-inare la sua esperienza presidenziale. Tutte le attività del Sindacato devono essere messe al servizio degli Iscritti, e nel loro unico interesse.

Gli strumenti di comunicazione, a cominciare da Snachannel, per proseguire con l’house organ e con i vari canali social, ormai da troppo tempo, sono posti al servizio esclusivo del Presidente e (in seconda battuta) dell’Esecutivo Nazionale.

ANA

L’Accordo Imprese Agenti è scaduto da 15 anni. Fortunatamente mantiene la sua ultrattività, ma è innegabile che sia datato, considerato come è cambiata la nostra attività negli ultimi anni. Abbiamo chiesto conto, in più occasioni, delle dinamiche della trattativa, avviata due anni fa, e ben sette anni dopo la prima elezione di Demozzi. Certo il Presidente non poteva imporre ad ANIA di sedersi al tavolo. Ma come mai le vantate e sbandierate relazioni con i politici “vicini a SNA” – sempre gli stessi, da anni promotori di disegni di legge, proposte, interrogazioni, emendamenti, iniziative delle quali non si vede mai la concretizzazione – non sono state neppure utili ad aumentare le pressioni sull’Associazione delle Compagnie? Ed ancora: perché dal 2012 al 2019 lo SNA non ha mai indetto una qualsiasi mobilitazione degli Iscritti a sostegno del rinnovo? Eppure l’ANA è la priorità, a cominciare dall’istituto di liquidazione e rivalse, generate con criteri di calcolo anacronistici e soprattutto gravate da tassi di interesse fuori da ogni logica economica.

E basta con lo slogan “Non chiuderemo un accordo al ribasso”. Chi lo ha mai chiesto? Noi abbiamo soltanto dichiarato – e ribadiamo – di avere la netta sensazione che ANIA faccia melina e la lettera indirizzata all’Associazione delle Imprese da SNA, a firma Sterbini, del 27 aprile 2021, – mai divulgata – ne è la prova.

IVASS

I Regolamenti IVASS ci opprimono ogni giorno, lo sa bene chi, come tutti noi, svolge a tempo pieno l’attività di Agente. Moduli, incombenze, responsabilità piovute sulle nostre teste nella totale inerzia di SNA, che si è limitato a presentare un Ricorso al TAR, a provvedimenti ormai entrati in vigore, e solo su un aspetto marginale. Perché nel 2020 l’Esecutivo è stato pressoché fermo? Quali altri importantissimi temi hanno impegnato i nostri rappresentanti? E con quali risultati? Altri Regolamenti sono alle porte, e ci auguriamo che stavolta – tra un flash e l’altro – Claudio Demozzi trovi il tempo di chiedere prima un intervento al suo compagno di foto, evitando magari di rivolgersi dopo, ad un Legale, per presentare un affascinante e costoso ricorso al TAR, la cui vittoria magari viene tanto strombazzata, ma poco o nulla porta a beneficio dell’attività degli Agenti.

Concorrenza

I canali alternativi ormai dilagano e a nulla sono servite le dichiarazioni di denuncia del Presidente. Se oltre a denunciare avesse avviato una qualsiasi attività volta a regolamentare la materia, tutti ce ne saremmo giovati. È invece molto comodo colpevolizzare questo o quel Presidente di Gruppo per non aver contrastato l’attivazione di una Compagnia diretta da parte della Mandante di riferimento. Sa bene Demozzi che le Compagnie dirette, lo sono per modo di dire, se crescono anche grazie all’apporto di intermediari, magari iscritti a SNA, a cominciare da Componenti dell’Esecutivo Nazionale che hanno rapporti di collaborazione con famosi brand. Sarebbe interessante sapere se il mandato sottoscritto è conforme all’ANA. Ed a proposito di mandati: considerata la giustissima battaglia per imporre alle Compagnie di adottare esclusivamente mandati conformi all’ANA e non illegittime lettere di collaborazione, siamo certi che il Presidente avrà avanzato la stessa pretesa anche alle due Compagnie croate per le quali intermedia polizze. Giusto? Esca SNA dal mood della semplice quanto eclatante denuncia e pretenda una regolamentazione del settore, iniziando da una netta distinzione tra Compagnie dirette e Compagnie tradizionali, i cui Intermediari non possono distinguersi esclusivamente per le responsabilità targate IVASS. Avvii il Sindacato un vero e proprio monitoraggio sulla correttezza degli operatori di Banche e Poste e denunci, non genericamente, ma facendo nomi e cognomi. Nel 2015 lo fece la Tripla A, segnalando e documentando a SNA la scorretta attività di un Dipendente di un noto Istituto di credito, e invitando la Presidenza ad interessare la Vigilanza. La risposta si limitò a riportare quanto si erano detti il Direttore Generale della Compagnia e lo stesso Demozzi, senza che ci sia stato il minimo accenno di segnalazione o denuncia a IVASS. Evidentemente fa più rumore e più scena (ed è meno impegnativo) denunciare un Presidente di Gruppo che supportarlo davvero. In questo momento – anzi, da un lungo momento – SNA vive di una inerzia, condita da tanta apparenza che, come abbiamo detto, emoziona, ma non risolve nulla.

Il Sindacato ormai sembra un sudatissimo ciclista che dà la sensazione di dimenarsi tanto per arrivare alla meta, salvo poi scoprire che sta pedalando su una cyclette, e sta fermo sempre allo stesso posto. E intanto le Compagnie, l’IVASS e le istituzioni lo sorpassano da tutte le parti. Il punto è: si tratta di un’inerzia voluta o inconsapevole? E non è un punto da poco.

Etica

Visto che in questi giorni è stato diffusa la bozza del Codice Etico di SNA, chiudiamo con un riferimento a quell’Etica, che dovrebbe indurre l’Esecutivo Nazionale a dare riscontro a quelle domande a tutt’oggi ancora senza risposta:

• È vero che la Vice Presidente Vicaria del Sindacato ha acquisito l’Agenzia di un Collega revocato per giusta causa? E soprattutto è vero che il mandato è stato sottoscritto da una Società tra lei e lo stesso Presidente SNA?

• Gradiremmo sapere: ma la Vice Presidente Vicaria, Agente Allianz, ha firmato gli Accordi Economici e Dati, sottoscritti dall’Associazione Agenti Allianz sotto la presidenza D’Andrea, malgrado non abbia rinnovato l’iscrizione al Gruppo Agenti? Accordi, lo ricordiamo, tutti approvati da SNA. E inoltre, è vero che ha aderito alla polizza cauzione sottoscritta dalla stessa Associazione a garanzia delle obbligazioni di mandato?

• È vero che gli Iscritti ad EBISEP si sono ritrovati improvvisamente a non essere più Soci, ma Beneficiari, perdendo quindi la facoltà di accedere agli atti dello stesso Ente? Se è vero, con quale modalità statutaria è avvenuto? Con quale modalità ne è stata data informativa agli Agenti ed ai loro Dipendenti? Noi consideriamo la risposta a queste domande un presupposto indispensabile per avviare un sano confronto sul Codice Etico.

Umberto D’Andrea

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